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DISABILITÀ E CULTURE: UNA VISIONE ANTROPOLOGICA
Mercoledì 29 settembre dalle 17.00 alle 19.00
Il contesto in cui ci muoviamo fa la differenza: ci educa, ci orienta e ci pone in relazione. Questo contesto è ciò che noi chiamiamo “cultura”. E a partire dalla cultura, concepita quale precondizione di qualsiasi fenomeno sociale.
In un contesto interculturale come il nostro, dobbiamo cercare di impedire le discriminazioni, qualora si trattasse di persone con disabilità, parliamo di discriminazioni multiple.
Durante il nostre convegno cercheremo di capire qualcosa di più su come si sono rapportate e si rapportano le diverse epoche e le diverse culture alla disabilità, e quali sono i movimenti culturali che hanno portato alle più significative conquiste legali e sociali, per agire di conseguenza e rendere la nostra società sempre più inclusiva.
A partire da queste riflessioni vedremo come le diverse culture si approcciano alla disabilità – anche tenendo conto dell’aspetto giuridico, quindi dei diritti e della legislazione sul tema -, facendo un excursus storico di tale approccio nelle varie culture.
Vedremo altresì come i movimenti delle persone con disabilità hanno contribuito all’evolversi dello stesso e hanno pertanto inciso sui diritti e sulla legislazione sul tema.
Esamineremo i diritti delle persone con disabilità nel momento che ha preceduto la loro imposizione o conquista, evidenziando il ruolo necessario della cultura, della politica, dei comportamenti sociali in questo processo. Guarderemo poi come tali diritti, una volta posti, vengono percepiti da tutti, al di là delle loro proclamazioni, esaminando l’importanza delle battaglie civili che hanno potuto germogliare in seguito – e grazie – al formarsi di una nuova cultura sulla disabilità nelle varie epoche.
I cittadini stranieri e le cittadine straniere con disabilità rischiano di essere vittime di discriminazioni multiple rispetto alle persone con disabilità di cittadinanza italiana, dovute alla presenza contemporanea di più fattori di discriminazione. cerceremo di evidenziare i punti che risultano ancora problematici nell’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone straniere con disabilità.
Vedremo la questione che pone quella che oggi chiamiamo disabilità, che esistono da sempre. Le questioni di funzionamenti differenti dei corpi interrogano infatti tutte le società umane attorno a questioni sociali, culturali, politiche, economiche e dell’immaginario stesso. Ciò accade, nel corso del tempo, in tutte le culture e società. Sono le risposte a queste domande che ci dicono come, collettivamente, affrontiamo i temi della disabilità.
Il concetto di “disabilità” è estraneo alle culture etniche. Certamente esse non ignorano la diversità: esso è ben documentato fino dall’antichità (si pensi ad esempio al particolare status che vi ricoprivano i ciechi). “Disabilità” è una categoria etnocentrica delle culture occidentali che si forma a partire dall’Illuminismo e dalla nascita delle società industriali, vedremo qualche testimonianza storica e alcuni esempi di atteggiamenti verso chi è “diverso” in poche culture etniche dell’Africa e dell’area subartica.
Partendo dal presupposto che quando parliamo di cultura parliamo di come vengono viste le persone, farei un’analisi sulla comunicazione che riguarda la disabilità, vedendo anche quello cui abbiamo assistito durante le Paralimpiadi, e cioè la tendenza a mettere la disabilità e le menomazioni davanti alla persona.